È ormai un dato acquisito che i livelli crescenti di inattività fisica pesano sulla salute delle persone, comportando dei costi sanitari e sociali sempre più gravosi. Ma come far sì che le persone, a qualunque età, si muovano più spesso? Partendo dall’ambiente in cui la maggior parte di noi vive: le nostre città.
I tumori, lo sappiamo, sono malattie dovute a un insieme di fattori diversi (si chiamano “multifattoriali”), alcuni dei quali sono controllabili, altri no.
L’onda del Covid-19 ha messo a dura prova anche i servizi di screening. Ma fra mille difficoltà è ora di ripartire
Arrivare prima. E, se necessario, curare meglio. Sono questi gli obiettivi dello Studio P.I.N.K (Prevention, Imaging, Network and Knowledge)
Ammalarsi di cancro è un avvenimento traumatico che investe anche la dimensione psicologica di una persona
Contro molte patologie la strategia più costo-efficace si chiama prevenzione. Ma quali sono gli esami più utili da fare? Quando e con quale frequenza?
Gli esperti lo dicono da tempo: un tumore su tre può essere prevenuto a tavola. Con questa affermazione, oncologi e nutrizionisti vogliono puntare l’attenzione sul ruolo che il sovrappeso e l'obesità possono avere nel determinare il rischio oncologico.
L’attività fisica agisce come un vero e proprio farmaco. Da un lato è fondamentale per ridurre il rischio di insorgenza di molti tumori, dall’altro è in grado di ridurre il rischio che la malattia si ripresenti dopo essere stata curata con successo