LA STORIA DELLA PITTAROSSO PINK PARADE

dal 2014

Camminiamo insieme per la ricerca

In questi 10 anni, grazie alla PittaRosso Pink Parade, la ricerca scientifica sui tumori femminili è stata finanziata in modo sempre più importante.

Il ricavato delle prime edizioni è stato destinato a finanziare borse di ricerca a favore di ricercatori e ricercatrici impegnati per l’individuazione di nuove terapie e nuovi metodi di prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno.

In totale sono stati erogati fondi per 11 borse annuali e 2 biennali, per un totale di 15 anni di ricerca, che hanno permesso ai ricercatori di proseguire il loro lavoro presso centri di eccellenza diffusi sul territorio italiano.

Oltre a questo importante traguardo, le prime edizioni hanno permesso anche di sostenere l’avvio di un progetto molto innovativo - “Le Pink Runner”, poi diventate “Le Pink Ambassador” - dedicato a promuovere la prevenzione e l’importanza dell’attività fisica prima, durante e dopo la malattia. Grazie a questo sostegno le Pink Runner, un gruppo di donne accomunate dall’esser state operate di tumore al seno, hanno potuto allenarsi (sotto stretto controllo medico) per arrivare a correre un evento podistico internazionale. Il progetto ha avuto negli anni grande riscontro, è cresciuto, è tutt’ora attivo, continua a coinvolgere tante donne e a promuovere l’importanza della prevenzione e del sostegno alla ricerca scientifica, grazie ai running team creati in più di 20 comuni italiani.

Il ricavato delle edizioni 2017 e 2018 ha finanziato Studio P.I.N.K., un progetto multicentrico elaborato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr e sostenuto da Fondazione Veronesi.

P.I.N.K. è acronimo di Prevention, Imaging, Network and Knowledge: i punti nodali dell’approccio di questo progetto, che indaga le migliori tecniche di screening per il carcinoma della mammella (mammografia, ecografia, tomosintesi o una loro combinazione) al fine di mettere a punto strategie di prevenzione personalizzate che siano sempre più efficaci per ogni donna. Lo studio ha coinvolto 16 centri nazionali ed ha arruolato decine di migliaia di donne in tutta Italia che, su base volontaria, si sono sottoposte al protocollo previsto. Lo studio e le analisi statistiche sono ancora in corso, ma già dalle prime analisi emerge che l’integrazione di più metodiche diagnostiche (imaging integrato) risulta particolarmente efficace fra le donne asintomatiche, nell’identificare tumori mammari sfuggiti alla sola mammografia.

Il ricavato delle edizioni 2019, 2020 e 2021 della PittaRosso Pink Parade ha permesso di ampliare il sostegno alla ricerca, in due ambiti.

In primis finanziando il progetto Meteora, che ha come obiettivo quello di identificare nuove combinazioni di chemioterapici e nuove modalità di somministrazione per trattare il tumore al seno metastatico, che rappresenta una delle sfide più urgenti nel trattamento del carcinoma mammario. In secondo luogo, è stato avviato l’ampliamento di Studio P.I.N.K. con una seconda fase che ha esteso le aree di indagine in ulteriori 3 linee di ricerca.

La prima  è rappresentata da una indagine nutrizionale volta a studiare nuove correlazioni tra stile di vita e rischio di specifiche forme di tumore, da usarsi come bussola sia per la prevenzione primaria sia per stabilire la prevenzione secondaria più efficace; la seconda linea di ricerca consiste nella creazione di una biobanca di immagini, strumento preziosissimo per la ricerca epidemiologica e clinica; la terza linea intende stimare la  dose di radiazioni a cui è esposta ogni donna che si sottopone ai diversi esami per aumentarne sempre di più la sicurezza, in relazione alla maggiore precisione e tempestività diagnostica. Questo ampliamento ha apportato maggiore precisione e specificità nell’approccio di diagnostica integrata messa a punto nella prima parte del progetto, sempre più nella direzione della medicina personalizzata e di precisione.

Il ricavato delle edizioni 2022 e 2023 è servito a finanziare un progetto che ha l'obiettivo di identificare le caratteristiche genetiche delle cellule tumorali circolanti di tumore al seno triplo negativo, per sviluppare nuovi trattamenti e strumenti diagnostici delle forme metastatiche.

Oggi il tumore al seno presenta una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi che sfiora il 90%. Le pazienti che hanno una prognosi sfavorevole sono, nel 95% dei casi, colpite da una forma metastatica. Il processo di formazione delle metastasi coinvolge diverse tappe: dal tumore primario si distaccano alcune cellule che entrano nel circolo sanguigno, chiamate CTC (cellule tumorali circolanti) e che così riescono a raggiungere anche organi molto distanti dal seno, dando origine a metastasi.

Capire la genetica e la biologia di queste cellule tumorali circolanti ha una doppia importanza clinica: identificare marcatori per prevedere il rischio di metastasi e nuovi bersagli terapeutici in pazienti con tumore al seno triplo negativo.